L’Associazione è nata a Rovereto l’11 luglio 2017 dalla volontà comune di un gruppo di persone affette da sensibilità ambientali, nello specifico E.H.S. (Electromagnetic HyperSensitivity — Ipersensibilità ai Campi Elettromagnetici ) e M.C.S. (Multiple Chemical Sensitivity — Sensibilità Chimica Multipla), con l’intento iniziale di rappresentare a livello sanitario, sociale e politico le istanze di coloro che in Trentino soffrono di queste malattie.
Numerose sono però giunte le richieste di aiuto da parte di malati in altre regioni italiane, facendoci realizzare quanto l’ignoranza degli effetti biologico-sanitari dell’inquinamento elettromagnetico e chimico stesse rendendo le nostre tematiche di sempre più drammatica attualità, poiché ovunque stava crescendo il numero di persone con problemi di salute più o meno gravi in relazione al danno ambientale che si sta verificando giorno dopo giorno.
Così la nostra attività si è estesa ai malati nel resto d’Italia, non solo per le numerose richieste di aiuto ricevute, ma anche per la gravità delle situazioni riscontrate, che umanamente non potevano essere ignorate.
Dal 2018 abbiamo iniziato a far parte di un Coordinamento Nazionale di Associazioni che si sono riunite allo scopo di arrivare al riconoscimento nazionale della E.H.S. e della M.C.S.
Dalla fine del 2018 siamo iscritti all’Albo delle Organizzazioni di Volontariato della Provincia di Trento.
Dal 2019 siamo iscritti all’Albo delle Associazioni del Comune di Rovereto e alla Consulta Provinciale per la Salute.
Il rischio nella società industrializzata odierna di incorrere in queste patologie è in costante aumento, a causa dell’inadeguatezza dei limiti di esposizione ai C.E.M. (Campi Elettromagnetici) e dei controlli sulle sostanze tossiche presenti nei cibi e nell’ambiente, cose che dovrebbero essere alla base di un buon sistema di prevenzione.
Soprattutto, non si sta tenendo conto delle sensibilità individuali e delle fasce di popolazione più fragili quali bambini, malati e donne in gravidanza.
Una prova di ciò è l’aumento dei casi E.H.S., la cui prevalenza stimata a livello europeo è arrivata al 3–5% della popolazione.
I limiti espositivi sono troppo riguardosi verso i guadagni di pochi, e troppo poco attenti alla salute dei cittadini.
Abbiamo perciò preso atto della necessità di tutelare anche i nostri cari, e tutti coloro che sono vittime potenziali di questo sistema noncurante del principio di precauzione.
Ma la nostra preoccupazione principale resta il fatto che la mancanza di tutele per i malati di E.H.S e M.C.S., considerata la inesorabile compromissione della salubrità dei luoghi in cui viviamo per l’aumento esponenziale dell’elettrosmog e dell’inquinamento chimico, sta precludendo a questi ultimi ogni possibilità di permanenza e sopravvivenza negli ambienti urbanizzati e nella società, cosa che configura una chiara violazione dei diritti umani.
Isolamento sociale forzato e conseguente impossibilità a lavorare, totale mancanza di sostegno da parte delle istituzioni, impossibilità ad accedere a luoghi pubblici, e strutture pubbliche e private, ospedali inclusi (per l’elevato inquinamento elettromagnetico e chimico di questi luoghi), sono solo una parte dei gravosi problemi che i malati devono affrontare quotidianamente.
Se si ammalano in forma tale da necessitare un ricovero, sono condannati, salvo casi eccezionali in cui le risorse economiche delle famiglie consentano loro di ricevere cure a pagamento in costosissimi ambienti idonei non disponibili in Italia.
E’ loro precluso anche l’accesso all’assistenza medica di base, per la scarsa se non nulla preparazione in materia dei medici di famiglia.
C’è poi il problema dell’ignoranza delle persone nei confronti di malattie così complesse e sinora misconosciute, che rende i malati oggetto di derisione e talvolta anche maltrattamenti. Sconvolgente è la totale mancanza di solidarietà e soprattutto di sensibilità.
Pertanto…
sono:
— sostenere il riconoscimento ufficiale di queste patologie ambientali, affinché i malati non debbano continuare lottare per la sopravvivenza nel silenzio e nell’indifferenza;
- chiedere l’integrazione dei malati nella società al pari degli altri cittadini, affinché non debbano continuare a vivere nell’isolamento spesso anche totale;
- chiedere un sostegno economico data l’impossibilità di molti malati di provvedere al proprio sostentamento, affinché non debbano continuare a vivere nell’incertezza per il loro futuro;
- chiedere che vengano fornite ai malati le MISURE SALVAVITA delle quali necessitano QUOTIDIANAMENTE.
La M.C.S. richiede la bonifica dell’ambiente di vita dalle sostanze chimiche inclusa la purificazione dell’aria con sistemi di filtrazione; una alimentazione biologica; prodotti per l’igiene privi di sostanze chimiche; dosi quotidiane generose di antiossidanti, adeguate di neuro protettori e prodotti detossificanti; presidi per la protezione individuale come maschere.
La E.H.S. richiede bonifica dell’ambiente di vita dalle alte frequenze con presidi tollerati dal malato in base alla sua sensibilità individuale; predisposizione di impianti elettrici dotati di adeguate messe a terra e disgiuntori per mitigare le basse frequenze; indumenti schermanti (che devono frequentemente essere sostituiti perché si danneggiano con l’uso); baldacchini schermanti; come i malati di MCS dosi quotidiane generose di antiossidanti, adeguate di neuro protettori e prodotti detossificanti.
Molti malati hanno entrambe le patologie, per cui necessitano di tutte le misure indicate più sopra; i costi sono esorbitanti e chi non se li può permettere DEVE poter ricevere aiuto;
- chiedere la formazione adeguata del personale sanitario come in altri Stati;
- chiedere l’accesso a cure idonee in un sistema sanitario adattato alle esigenze dei malati, poiché non possono essere sottoposti a indagini diagnostiche e trattamenti medici convenzionali, e DEVONO poter ricevere aiuto in caso di necessità al pari degli altri cittadini;
- chiedere la tutela dei malati anche con campagne nazionali di informazione sulle due malattie, che evitino ai malati di essere oggetto di derisione persino da parte di chi dovrebbe aiutarli;
- diffondere una corretta informazione e cultura della prevenzione riguardo ai rischi ambientali effettivi a tutela della popolazione sana, che spesso si trova ad abusare di una tecnologia pericolosa essendo all’oscuro dei rischi per sé e per i propri cari.
Questi interventi sono di estrema rilevanza ed urgenza non solo per i malati, ma anche per la popolazione generale.
Per capirlo, basta essere SENSIBILI.
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